IL PRIMO TEOREMA DELLA ADOLESCENZA

Interno tarda sera.

Abbiamo appena finito un ripassone di geometria piana in preparazione della verifica di domani. P2011 è stanca, io sono stremata.

Chiudiamo i libri e mentre va nella sua stanza, mi guarda con i suoi enormi e scrutanti occhi verdi: Sono contenta di aver studiato con te, è andata meglio di come pensassi.

Io non so come andrà domani, ma per me già oggi è il più bel risultato possibile

Sono felice.

(anche se la mia felicità scompare un po’ pensando ad Euclide!)

COMUNICATI!

E’ stata dura. Abbiamo attraversato gironi infernali e schiere di angeli in coro festanti.

I doni del Signore e i peccati capitali.

Ma soprattutto le preghiere ci hanno dato filo da torcere!

A cominciare da una Ave Maria che prega per noi pescatori

per continuare con un atto di dolore, ove

mio dio mi pento e mi tolgo con tutto il cuore i miei peccati

oppure interrogarsi sul Padre Nostro che ci chiede soldi per darci da mangiare il pane quotidiano e ci indebita fino al collo

Ad ogni modo ce l’abbiamo fatta e visti così in tunica bianca, sembra che abbiamo fatto pure un buon lavoro!

E2015 diche che l’ostia del Papa è proprio buna.

Mare fuori

Sono due mesi che insistono per guardare MARE FUORI, la serie del momento tra i ragazzi.

Alla fine, io e LPBDM abbiamo capitolato. E stasera abbiamo organizzato una visione di famiglia.

In rigoroso ordine sparso le reazioni dei tre

E2015: mamma che lingua è?

P2011: ma tutte ste pistole dove le comprano?

L2013: sono brutti e poi si conciano ancora peggio con ‘sti capelli e ‘sti vestiti.

P2011: i milanesi fan proprio la figura dei babba.

L2013: qui è pericoloso essere amici. O ti buttano giù da un ponte, o ti sparano. Meglio stare soli e tranquilli.

E2015: sì però dopo aver ammazzato ogni amico, lo abbracciano e lo baciano. Ma allora cosa lo ammazzi a fare?

P2011: io a Napoli non ci voglio andare mai!

Siamo fermi all’episodio due – prima serie. Dubito che proseguiremo.

per chiarire il “sono brutti e si conciano” di L2013

Ti voglio bene

L2015: Ti voglio bene

WM: Io di più

L2015: No, io di più

WM: Non è possibile

L2015: Sì, invece

WM: No.

L2015: Davvero!

WM: No, perché io sono più grande, ho un cuore più grande e quindi ci sta più bene

L2015 Ah. È vero

La maestra è confusa

In ufficio mi squilla il cellulare. CASA.

Sussulto, non succede mai.

WM: Pronto?

E2015: Ciao, scusa se che sei occupata, ma..

WM: Tutti bene? L’ansia di mamma sbotta.

E2015: Sì, ma sono preoccupato per la mia maestra.

Wm: In che senso? Mi allontano dalla postazione per cercare ci capire

E2015: Ha scritto come compiti fare scheda libro lettura sul quaderno blu, ma il quaderno blu è matematica.

WM: Eh… magari vuole farlo lì per poi fare altro.

E2015: Ci ho pensato, ma il quaderno blu è a scuola e poi .. quale scheda?

Wm: Eh, che ne so a scuola ci vai tu! Adesso devo andare stasera vediamo insieme.

E2015: Mamma, io non sono preoccupato non per il compito, ma per la maestra.

Wm: In che senso?

E2015: Eh! sembra confusa!

WM: Ci vediamo a casa.

Sta storia della maestra mi ronza in testa tutto il pomeriggio. E2015 preoccupato lo era davvero. Che sia successo qualcosa alla maestra?

Appena entro in casa la sera, mi corre incontro.

E2015: Mamma, meno male. Guarda, guarda tu stessa. La maestra non sta bene!

Mi allunga il loro tablet con aperta la pagina del loro gestionale scolastico.

Ad alta voce scandisco: SCHEDA LIBRO SU QUADERNO BLU.

Fatto! Mi risponde L2013 dalla sua stanza.

Mi viene un dubbio e noto che E2015 deve essere pervaso dallo stesso, poiché sgrana gli occhi e si rizza sulla sedia.

Osservo il cellulare.

WM: Hai guardato l’account di L2013. Non il tuo!

E2015: Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!

Wm: Ohhhhh un corno, ora devi ancora fare tutti i compiti!

E2015: Non importa, la mia maestra sta bene!

E parte correndo con un sorriso da orecchio a orecchio.

TANTI AUGURI A ME

Eccoci! Un altro anno è passato. Mi avete augurato di esaudire i miei desideri.

Quest’anno a ben pensarci non ne ho.

I miei genitori mi hanno riempito di auguri e di baci.

Idem i bambini, che mi ritengono ancora una mamma speciale.

LPBDM è tuttora al mio fianco, nonostante il caratteraccio con l’età peggiori.

Ho colleghi speciali che rendono bello addirittura il rientro del lunedì.

Amici in giro per il mondo con cui sembra di sentirci tutti i giorni e con cui essere ancora scemi insieme.

Le gambe hanno ricominciato a portarmi ovunque io voglia.

Ho un giardino e una biblioteca che cresce ogni giorno.

Sono fortunata e conscia di esserlo.

Grazie a tutti per fare parte della mia gioia.

DIO SALVI LA GITA!

WM: Non porti la sacca da ginnastica oggi?

E2015: No, non facciamo ginnastica.

WM: e come mai?

E2015: in palestra c’è una cosa pericolosissima e la direttrice non vuole che noi ci si avvicini.

Wm- ancora turbata dalla cosa pericolosissima in palestra: e non potete uscire in giardino?

E2015: no, il tempo è incerto e domani c’è la gita. La mia maestra è saggia!

Non so se l’ultima affermazione della saggezza della maestra sia un monito…

Notti sudate parte seconda

Non è da lui venire di notte nel lettone, ma deve essere un periodo un po’ così, perchè si era già presentato non molto tempo fa.

Rieccolo ai piedi del letto, ma questa volta sono ancora sveglia.

WM: Che succede?

E2015: Sono sveglio

Wm: Eh, lo vedo. Tutto bene?

E2015: Non molto, ho paura.

Wm: E di cosa?

E2015: Non lo so. So solo che quando ho paura di notte o cado, o sudo o vengo qui.

E tra tutte mi piace di più venire qui.

E come dargli torto?

OTTO non piu’ SETT…ANTA!

Oggi compie otto anni.

Lui che sogna di ricevere la pensione come regalo.

Lui che pur di evitare sbattimenti, rinuncia ai suoi giochi più cari.

Lui che con saggezza redime le liti tra le sorelle.

Lui che conosce tutti gli animali della terra e le loro caratteristiche più strambe.

Lui che è disarmante anche con il sorriso di Jack O’Lantern.

Lui che tra sudare e cadere, sceglie il lettone.

Lui che accompagna a casa la nonna per non farla andare da sola.

Lui che dorme ancora con WinniePooh

Lui che mi apre la porta per essere il primo a baciarmi.

Lui che in fila fa finta di allacciarsi le scarpe per aspettare l’ultimo ritardatario

Lui, il vecchio che mi ha rubato il cuore.