In ufficio mi squilla il cellulare. CASA.
Sussulto, non succede mai.
WM: Pronto?
E2015: Ciao, scusa se che sei occupata, ma..
WM: Tutti bene? L’ansia di mamma sbotta.
E2015: Sì, ma sono preoccupato per la mia maestra.
Wm: In che senso? Mi allontano dalla postazione per cercare ci capire
E2015: Ha scritto come compiti fare scheda libro lettura sul quaderno blu, ma il quaderno blu è matematica.
WM: Eh… magari vuole farlo lì per poi fare altro.
E2015: Ci ho pensato, ma il quaderno blu è a scuola e poi .. quale scheda?
Wm: Eh, che ne so a scuola ci vai tu! Adesso devo andare stasera vediamo insieme.
E2015: Mamma, io non sono preoccupato non per il compito, ma per la maestra.
Wm: In che senso?
E2015: Eh! sembra confusa!
WM: Ci vediamo a casa.
Sta storia della maestra mi ronza in testa tutto il pomeriggio. E2015 preoccupato lo era davvero. Che sia successo qualcosa alla maestra?
Appena entro in casa la sera, mi corre incontro.
E2015: Mamma, meno male. Guarda, guarda tu stessa. La maestra non sta bene!
Mi allunga il loro tablet con aperta la pagina del loro gestionale scolastico.
Ad alta voce scandisco: SCHEDA LIBRO SU QUADERNO BLU.
Fatto! Mi risponde L2013 dalla sua stanza.
Mi viene un dubbio e noto che E2015 deve essere pervaso dallo stesso, poiché sgrana gli occhi e si rizza sulla sedia.
Osservo il cellulare.
WM: Hai guardato l’account di L2013. Non il tuo!
E2015: Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!
Wm: Ohhhhh un corno, ora devi ancora fare tutti i compiti!
E2015: Non importa, la mia maestra sta bene!
E parte correndo con un sorriso da orecchio a orecchio.
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