C’era chi si innamorava di Tom Cruise, chi di Brad Pitt, chi di uno dei Take that o del cantante degli A-ha.
E poi c’ero io che come prima cotta scelsi Francesco Nuti, con i suoi riccetti e quello sguardo da presa in giro.
Ora non ricordo quale fu il primo film che vidi, ricordo quello che mi fece innamorare: Tutta colpa del paradiso. Quel Romeo malinconico e tormentato che allo stesso tempo mi faceva ridere di quella godereccia comicità toscana. Non era mai un sorriso leggero, ma sto sorriso te lo tirava fuori in ogni modo. Forse è lui che mi ha insegnato a ridere nelle contrarietà e delle contrarietà, ma anche che una buona risata non è mai “vuota”.
Mancherai Francesco, anche se era tanto che ci avevi già lasciato, il vuoto oggi è ancora più grande. Quest’estate salirò al Gran Paradiso con occhi diversi e il cuore un poco più pesante. Anche se son sicura che, tra una marmotta e un ruscello, sentirò la tua voce “Qualche volta passa lei, qualche volta passa lui, qualche volta passano tutti e due, qualche volta non passa proprio nessuno”.