Oggi siamo romantici. In casa si parla di amore. E fioccano le domande. Me la cavo abbastanza bene con tutte le risposte fino al domandone finale, quello che ti fa raddoppiare o perdere tutto: ma come si fa a capire se è amore?
Spiazzata annaspo e me lo chiedo pure io: come si fa?
L2013: Dai mamma, rispondi!
“Ma ecco, non è così semplice, ognuno ha il suo modo di esprimerlo” . Comincio con il relativismo più puro, un Protagora del 2021.
L2013: È quando ti dicono ti amo?
“Eh no. Il ti amo è proprio la più grande delle fregature!”. Il mio criticismo prorompe con una tale tracotanza, che pure Kant, si fa un momento da parte.
P2011: Ma allora, come si fa?
Prende la parola Tommasino nostro (l’aquinate che o tocca o non crede, che mi è sempre piaciuto molto, terra terra e pochi fronzoli), che comincia il suo monologo.
“Dai gesti semplici. Da un ti aspetto per cena, anche se arrivi giusto in tempo per andare a dormire e lo sapete entrambi.
Dal prestarti un libro che è piaciuto e che racconta qualcosa di sé.
Da un mi fido anche se la direzione che state prendendo è chiaramente sbagliata. Significa che preferisce perdersi con te, che andare nella giusta direzione, ma senza di te.
Dal sorbirsi una mostra, un concerto, una gita che palesemente non interessa solo per passare del tempo insieme.
Dal ridere delle stesse cose.
Dal ci penso io, perché sei a pezzi, o perché sa che una cosa proprio non ti piace farla.
Dal farti scegliere il ristorante perché sa che ti piace il cibo indiano, al sceglierlo lui per portarti proprio al tuo indiano preferito”.
P2011: Ma tu, tu come fai a sapere se sei innamorata?
WM: Quando lo pensi sorridi. Senza una ragione, solo perché ti è venuto in mente.
L2013: Mamma ma lo fanno anche gli ubriachi nei film.
P2011: Praticamente l’amore è come una birra.
Ecco eravamo partiti io a spiegare e loro a chiedere, mentre finiamo a parti invertite: mi hanno svelato la più grande verità. Forse ci aspettiamo troppo dall’amore e dovremmo rivalutare la birra.
E mentre rifletto su questa perla di saggezza, mi affido al frigo e mi prendo una birra gelata. E devo ammettere che mi strappa davvero un sorriso.