DIAGNOSI SONORE

A turno da tre settimane abbiamo l’influenza. Sotto varie forme e con durata differente per ciascuno, ma ne siamo tutti vittime. Finchè a metà del secondo giro P2011 sbotta.

P2011: e non si può più vivere in questa casa!

Wm: capisco, ma siamo tutti sulla stessa barca.

P2011: eh no! Tu – indica me- fischi, quindi hai la bronchite, fatti sto aerosol!

Si guarda in giro dardeggiante e incrocia L2013: Lei ronza, ha il naso chiuso e rischia la sinusite. Fatti le docce nasali!

E lui! – indica E2015 che gioca placido con i Lego.- lui grugnisce! Prendi un po’ di sciroppo per la tosse.

E2015 la guarda, incurante della tempesta che incombe sul suo capo: tutte queste cure le trovi solo ascoltandoci respirare. Saresti un bravissimo medico.

24/03

Oggi è il tuo turno.

la gioia.

il saper trovare sempre il lato positivo.

la tranquillità e la fiducia con cui affronti ogni cosa.

la saggezza anziana dei tuoi 9 anni

la capacità di andare d’accordo con tutti, senza perdere te stesso

la morbidezza di quelle manine ancora cicce

il tuo essere paraculo

la tua empatia

gli abbracci che curano e consolano

la mia rivincita

Auguri E2015!

DESCRIVERE SENZA DESCRIVERE

Pronti per un compleanno di compagno di E2015, sulla porta lui mi fulmina con una domanda

E2015:Ma viene anche P?

WM: P chi?

E2015:Quella bimba cicciotella.

WM:ma cicciottella non si dice!

E2015: paffutella??

WM: nemmeno!

E2015:……morbidina?

Lo guardo in tralice, ma siamo in ritardo. Chiudo la porta e usciamo.

A metà tragitto, si volte e senza rancore mi dice: comunque per me cicciottella è una cosa carina. voi a me lo dite sempre.

A volte il peso alla parole lo diamo noi. E forse eravamo più furbi quando cantavamo con Loretta Goggi

19/03

sei la parte migliore di me.

sei tutto ciò in cui credo e spero

la mia sfida più grande

lo specchio delle mie brame

l’asticella che si alza ogni giorno

il gatto arrufato sotto le lenzuola

la ragazza che pensa al colore dello smalto

la bambina che corre verso il parcogiochi.

sei per me il motivo di tutte le cose

Auguri P2011

INTERROGAZIONE A SORPRESA

E2015: sai oggi mi ha interrogato di Storia.

WM: e come è andata?

E2015: era una interrogazione a sorpresa e io non avevo studiato molto

WM: ti ha beccato impreparato?
E2015: eh si all’inizio scena muta, ma poi mi sono SPRINTO LE MERINGI e qualcosa ho detto.

Anche la sfinge avrebbe perso il suo aplomb…

Testa della sfinge di Giza. Foto Sabina Marineo.

BUona FINE E BUON INIZIO – le cose che non voglio dimenticare

Un altro anno è passato e tornando nei luoghi delle vacanze, mi accorgo di quanto siate cresciuti: vi mettete e togliete gli scarponi da sci da soli, senza adulti prendete la seggiovia e pure l’aperitivo.

Da un lato è una soddisfazione vedervi crescere e vivere ogni vostra conquista, dall’altro ci sono cose che di voi non voglio dimenticare e in questa serata malinconica le scrivo qui in ordine sparso.

Quando andiamo a scuola e saltiamo laghi, guadiamo i fiumi e cerchiamo di salvarci dalle rapide delle cascate. (Ci ricordassimo una volta l’ombrello!)

Quando spariamo dance anni ’90 in bagno e chi è dentro la doccia guida la coreografia

The floor is lava.

I baci all’entrata di scuola e quelli all’uscita, più forti ancora.

Le storie nei letti la sera.

Prendervi a spalle e correre, senza meta, ma velocissimi (!!!)

Le case costruite con stendino e lenzuola, i fortini di sedie e cuscini.

La magia dei biscotti di Natale per amici e parenti.

Cercare stelle con il cannocchiale

Cucinare la colazione di domenica mattina.

Quando mi prendete la mano per strada.

Il lettone, sempre e comunque.

I miei baci che guariscono dalle malattie.

Il vostro profumo

I piedi cicci che quando li misuriamo manca sempre “un pochino-pochino” a raggiungermi.

La magia di fare insieme l’albero di Natale, anche se poi sarò da sola a disfarlo.

Mi mancano già i bambini meravigliosi che siete, però non vedo l’ora di conoscere gli adulti altrettanto meravigliosi che diventerete. Buona fine e buon inizio, ragazzi!

Homeworks

Getting English homeworks done before dinner

E2015: Mum, if I’m British, I’m coming from?

Wm: if you’re French, you speak?

E2015: French.

Wm: and you’re from?

E2015: France

Wm: if you’re Spanish, you speak?

E2015: Spanish, from Spain.

Wm: if you’re British, you speak…

E2015: British!!

…A piece of cake!

Inequivocabile

E2015: Penso di non piacere al nuovo compagno indiano

Wm: Ma come fai a dirlo?

E2015: Mi ha dato un biglietto

Wm: E cosa c’era scritto?

E2015: Eh non so, era nella sua lingua.

Wm: ecco! Vedi che sei sempre pronto a pensar male? Come fai a dire che non gli piaci?

E2015: Perché alla fine ha disegnato una cacca e di fianco ci ha scritto il mio nome.

UN BICCHIERE DI BENVENUTO

Interno mattina. ore 07.30

Infilo la testa nelle stanze per cercare eventuali zaini, cartelline, felpe.. tutto ciò che può essere lasciato indietro. La stanza di E2015 è il set cinematografico di un film catastrofico: vestiti sparsi, letto che sembra la cuccia di un cane (cit. Nonnina), libri e quaderni in giro.

Sulla porta di casa lo apostrofo con malgarbo: Ma esci con la stanza così?

E2015: riordino dopo

WM: guarda che oggi viene a trovarti S.

E2015: lo faccio a pranzo

WM: ho capito, ma S. pranza con noi! Quando pensi di mettere a posto?
E2015 mi guarda spaesato, poi si illumina: quando arriviamo a casa, tu gli offri un aperitivo e lo intrattieni, mentre io metto a posto la stanza. OK?

Mi guarda con la sua miglior faccia da paraculo. Non riesco a non ridere.

più o meno si presentava così – credit Riza