SOGNO DI UNA MATTINA DI PRIMAVERA

Vado a prenderlo a scuola, in una soleggiata mattina di primavera.

WM: ehi, come è andata a teatro stamattina?

E2015: bene, molto bene. ….. ho dormito una mezzoretta!

MULTILINGUAL

WM: Come sta andando francese?

E2015: Bene. senti: ein, zwei, drei…

Praticamente l’Alsazia…che vale sempre una visita, soprattutto per la rinomata strada dei vini.

Colmar!

Di supplenti e corto circuiti

Esterno giorno. Ora dell’uscita, davanti al portone della scuola.

Wm: come è andata?

E2015: mah…abbiamo avuto supplenza.

Wm: beh di solito vi divertite, fate lavoretti e giocate…

E2014: di solito. Ma questa maestra non funziona.

Wm: in che senso?

E2015: il suo cervello non collabora con il resto del mondo

Aspetta e spera

Ore 13.25 vado a prenderli a scuola e mi fermo a parlare con le mamme.

Esce L2013 e aspettiamo, aspettiamo.

L2013 mi tira per una manica, la tiro di rimando. “Un momento aspettiamo tuo fratello”.

Aspettiamo, aspettiamo. E io parlo, parlo.

Esce la classe di E2015 e io parlo, parlo. Vedo che escono tutti e la maestra si allontana.

Mi viene un colpo! E2015???

“L2013, dove è tuo fratello? Mi sono distratta! L’hai visto uscire?”

Allarmata comincio a guardarmi intorno, sto per andare dalla maestra a chiedere spiegazioni.

Mi ferma L2013: “Mamma!”

“Aspetta, ora cerchiamo E2015!”

“MAMMA! E2015 è a casa malato!”

“Come a casa?!” Cribbio, un’epifania: stamattina è rimasto a casa, non stava bene! La guardo stranita, “E non me lo hai detto?!”

“E’ mezzora che ti tiro per la manica per dirtelo, ma non mi ascoltavi! La prossima volta mi presterai più attenzione!”

Cornuta e mazziata

UN BICCHIERE DI BENVENUTO

Interno mattina. ore 07.30

Infilo la testa nelle stanze per cercare eventuali zaini, cartelline, felpe.. tutto ciò che può essere lasciato indietro. La stanza di E2015 è il set cinematografico di un film catastrofico: vestiti sparsi, letto che sembra la cuccia di un cane (cit. Nonnina), libri e quaderni in giro.

Sulla porta di casa lo apostrofo con malgarbo: Ma esci con la stanza così?

E2015: riordino dopo

WM: guarda che oggi viene a trovarti S.

E2015: lo faccio a pranzo

WM: ho capito, ma S. pranza con noi! Quando pensi di mettere a posto?
E2015 mi guarda spaesato, poi si illumina: quando arriviamo a casa, tu gli offri un aperitivo e lo intrattieni, mentre io metto a posto la stanza. OK?

Mi guarda con la sua miglior faccia da paraculo. Non riesco a non ridere.

più o meno si presentava così – credit Riza

La maestra è confusa

In ufficio mi squilla il cellulare. CASA.

Sussulto, non succede mai.

WM: Pronto?

E2015: Ciao, scusa se che sei occupata, ma..

WM: Tutti bene? L’ansia di mamma sbotta.

E2015: Sì, ma sono preoccupato per la mia maestra.

Wm: In che senso? Mi allontano dalla postazione per cercare ci capire

E2015: Ha scritto come compiti fare scheda libro lettura sul quaderno blu, ma il quaderno blu è matematica.

WM: Eh… magari vuole farlo lì per poi fare altro.

E2015: Ci ho pensato, ma il quaderno blu è a scuola e poi .. quale scheda?

Wm: Eh, che ne so a scuola ci vai tu! Adesso devo andare stasera vediamo insieme.

E2015: Mamma, io non sono preoccupato non per il compito, ma per la maestra.

Wm: In che senso?

E2015: Eh! sembra confusa!

WM: Ci vediamo a casa.

Sta storia della maestra mi ronza in testa tutto il pomeriggio. E2015 preoccupato lo era davvero. Che sia successo qualcosa alla maestra?

Appena entro in casa la sera, mi corre incontro.

E2015: Mamma, meno male. Guarda, guarda tu stessa. La maestra non sta bene!

Mi allunga il loro tablet con aperta la pagina del loro gestionale scolastico.

Ad alta voce scandisco: SCHEDA LIBRO SU QUADERNO BLU.

Fatto! Mi risponde L2013 dalla sua stanza.

Mi viene un dubbio e noto che E2015 deve essere pervaso dallo stesso, poiché sgrana gli occhi e si rizza sulla sedia.

Osservo il cellulare.

WM: Hai guardato l’account di L2013. Non il tuo!

E2015: Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!

Wm: Ohhhhh un corno, ora devi ancora fare tutti i compiti!

E2015: Non importa, la mia maestra sta bene!

E parte correndo con un sorriso da orecchio a orecchio.

Sono nato il 15 marzo

E2015 torna a casa con il compito di svolgere un altro componimento.

Questa volta però è determinato: Faccio io!

Subito dopo pranzo sparisce nella sua stanza e chiude la porta.

Riemerge all’ora di merenda, puntuale come una guardia svizzera.

“Vuoi leggerlo?”, mi chiede con un sorriso tronfio e strafottente, quel sorriso di chi sa di aver fatto bene.

WM: dai, porta.

Mi porge il quaderno aperto alla pagina giusta e mi si pianta di fronte. Occhi negli occhi.

“Vi parlo di me. Mi chiamo E2015, ho tre sorelle e frequento la Terza Elementare. Sono nato il 15 Marzo ..”

WM: bello, scritto bene, tutto giusto, ….ma tu non sei nato il 15 Marzo!

E2015 mi guarda smarrito, gigante dai piedi di argilla, vacilla.

E2015: no?

WM: no.

E2015: va beh, a me piace più questa data, e poi la maestra non lo sa quando sono nato.

Chiude il quaderno con uno schiocco secco e si avvia verso la sua stanza, con il suo sorriso da intoccabile.

E2015 che presenta il componimento alla maestra

Accartiamo il regalo

E2015 è un bambino singolare.

Ci sono giorni in cui torna a casa da scuola e racconta che “Sebbene la maestra li abbia più volte ripresi, Tizio e Caio hanno parlato tutto il tempo”.

Corregge le sorelle: ” Non si dice tutti e due, meglio usare entrambi”.

Cita esseri mitologici con maestria e ne racconta anche le gesta.

Conosce un sacco di animali particolari e ne descrive habitat e abitudini.

E’ un mostro in scienze e geografia, dove non sbaglia un termine tecnico. Storia meno (cit: io dei dinosauri me ne catafotto => prova che indirettamente deve aver letto anche Camilleri).

Quando però ci imbattiamo in Italiano – componimento – perde tutte le sue forze, come Sansone con i capelli corti.

Ricorda un poco Aldo Biscardi.

Non ha consecutio, non concorda mai il sostantivo né con il genere, né con il numero. Il congiuntivo fa capolino solo al terzo/quarto tentativo. Annaspa in una lingua tutta sua, ma di questo ce ne eravamo già accorti in tenera età.

Tuttavia è proprio qui che sfodera le sue chicche migliori ed esce il genio.

“Cara Maestra, oggi non posso fare i compiti, poiché è il compleanno di Salvo e devo ACCARTARE il suo regalo”.

Due is mej che uan

WM: mi ha detto E2014 che sei fidanzata con lui

L2013: sì

WM: ma scusa che ne è stato di A2013? (il fidanzato storico dell’asilo nido, coi cui è fidanzata dal 2015)

L2013: gli va bene è d’accordo.

WM: quindi vi siete lasciati?

L2013: certo che no

WM: scusa, allora non ho capito.

L2013 (sbuffa): E2014 vuole che sia la sua fidanzata e io gli ho detto di no. Ma lui a basket ha incontrato A2013 e gli ha chiesto se può diventare il mio fidanzato. A2013 gli ha detto che va bene.

WM: ah, quindi si son messi d’accordo senza chiedertelo. E tu? Sei contenta?
L213: finché non danno fastidio a me, va tutto bene. Tanto tra poco è Natale e io mi fidanzo con Babbo Natale.